Anziani

Secondo Rolando Toro l’idea che l’anziano abbia in corso un processo di deterioramento è discutibile. Come il giovane contiene potenziali precoci, così l’anziano racchiude in sé potenziali tardivi, che vengono espressi possibilmente in un ambiente stimolante, il cosiddetto “ambiente arricchito” , ovvero “una combinazione di stimolo inanimato e sociale”.
Nella Biodanza, letteralmente “danzare la vita”, i praticanti vengono accompagnati, a suon di musica, a sciogliersi gradualmente nella danza e nel contatto, per cercare di far emergere la propria unicità, in armonia con gli altri e con l'ambiente.
La Biodanza favorisce l’integrarsi nella vita del rapporto tra natura e cultura, e, non ultimo, l’abbandonarsi all'ascolto delle proprie percezioni ed emozioni.
“Il vecchio è meraviglioso” - sostiene con amore Rolando Toro.
La stessa Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina, ha scoperto che il cervello è in grado di rinnovarsi, attraverso il fattore di crescita neuronale, ma, affinchè il cervello cresca, è necessario usarlo. La scoperta ha mostrato un’altra linea interpretativa della visione evolutiva del cervello, prima di allora ritenuto una massa di cellule nervose il cui numero era determinato in ogni individuo, senza la possibilità di rinnovarsi; grazie invece all’uso permanente del cervello in un ambiente arricchito, il sistema nervoso si rinnova.
“La stessa Rita Levi Montalcini ha 100 anni ed è una donna meravigliosa, dotata di sensatezza e grande impegno contro l’ingiustizia” - sostiene Rolando.

(fonte: biodanzando.myblog.it)

L'obiettivo della Biodanza è il ricupero della capacità dello "stare insieme", offrendo la possibilità di comunicare con gli altri, di stabilire una reciprocità di relazioni.
I gesti connessi alla socializzazione, come guardare negli occhi, ascoltare, parlare, sorridere, dare la mano, ispirano un insieme di esercizi e di situazioni di incontro in gruppo, che facilitano il superamento delle difficoltà a comunicare, ad esprimere sentimenti adeguati e coerenti con la realtà, ad entrare in contatto, ad identificarsi con l'altro.
Questo facilita il senso della propria identità, della propria unicità, del proprio valore, il senso dello "stare nel mondo".

Ciò che offre la Biodanza alla c.d. "terza età" è la riscoperta di un tempo fertile e prospero, ancora ricco di progetti, legato al "momento presente" ed al futuro, e non soltanto al ricordo del passato. Con la danza, un movimento pieno di senso, si riscopre che il proprio corpo è bello in quanto tale, il livello dell'umore è più alto, la vita si presenta più leggera.

(fonte: www.biodanzavenezia.it/anziani.html)

Una delle sue ultime interviste in cui Toro spiega l’applicazione della Biodanza sull’anziano, rilasciata il 24 ottobre 2009 in occasione del convegno: “L’arco della vita: la vecchiaia non è una malattia, le DBN (discipline bionaturali) un nuovo orizzonte”, svoltosi a Milano presso il palazzo della Regione, che ha patrocinato l’evento.

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novembre 2011 Centro Anziani Autogestito della Giudecca

Il progetto prevede la collaborazione con il Centro Anziani Autogestito della Giudecca per la realizzazione negli spazi del centro di un corso di Biodanza dedicato agli over 60/70.
Desiderio del progetto è di occuparsi di una fascia d’età avanzata per poterne sviluppare il benessere psicofisico attraverso la musica e il movimento emozionale per meglio esprimere le proprie potenzialità affettive e comunicative.

La proposta si è concretizzata in tre incontri di presentazione condotti da Rossella ed aperti anche al resto della cittadinanza al fine di migliorare l'integrazione con le altre fascie d'età.

Il progetto potrà proseguire al raggiungimento di un adeguato numero di iscritti.